Negli USA le librerie indipendenti tornano a crescere

Si può già parlare di svolta?
Non possiamo dirlo, ma nessuno avrebbe mai pensato di chiudere questo difficile 2013 con un segnale di speranza così concreto per il mondo delle librerie indipendenti.
Secondo i dati provenienti dagli Stati Uniti, da sempre – nel bene e nel male – indicatori precisi delle tendenze future, scopriamo che dal 2008, anno in cui sono cominciate a susseguirsi le chiusure delle librerie travolte dalla crisi economica globale, negli ultimi tempi la tendenza si è invertita, portando a un aumento delle librerie indipendenti addirittura in misura del +6,4% rispetto all’anno precedente!
Di più: secondo i dati americani, le “indipendenti” hanno saputo reggere e contrastare meglio, rispetto alle librerie di catena, la riduzione della spesa da parte dei lettori dovuta alle difficoltà economiche che tutti tocchiamo con mano ogni giorno.

Siamo felici di registrare finalmente questo dato, quando per anni siamo stati da soli ad affermare ad ogni occasione pubblica che ci è stata data, che dal nostro seppur parziale punto di osservazione (non tanto parziale se consideriamo che si tratta di oltre settecento librai in tutta Italia)  che le librerie indipendenti riuscivano a sopportare gli effetti della crisi meglio delle grandi superfici e delle librerie di catena, probabilmente per (almeno) un paio di buoni motivi ancora troppo sottovalutati e disconosciuti dai manager del settore, abituati a mettere in fila e dare la loro attenzione solo ai grandi numeri: il libro non si può assimilare a un qualsiasi altro articolo commerciale, e il libraio è – e sarà – figura insostituibile per questo mondo, per le sue conoscenze e la sua capacità di instaurare un rapporto “fisico” col lettore.
Perché chi legge  è prima che un consumatore, una testa pensante.
Appunto, un lettore.