Senza categoria
Chi blocca il mercato librario? La legge Levi o gli oligopoli?
In 23 Marzo 2012 da redazioneInteressante dibattito aperto dal blog di Oscar Giannino “Chicago Blog” sulla composizione del prezzo dei libri e la libertà di mercato: ma l’alto prezzo di copertina è causato dalla legge Levi (come sostengono alcuni) o dall’oligopolio dei grandi gruppi editoriali?
Pubblichiamo qui ampi stralci dal blog degli interventi che ci paiono più significativi.
Da segnalare, dopo l’articolo introduttivo di Filippo Cavazzoni che ha dato “fuoco alle polveri”, gli interventi dei librai Paolo Deganutti di Trieste e Paolo Nisticò di Catanzaro.
Filippo Cavazzoni:
Nel luglio scorso, ci attivammo per contrastare la legge Levi. Tale legge, attualmente in vigore, disciplina la scontistica e regolamenta le promozioni.
In sostanza, le novità e la gran parte dei libri in commercio possono essere venduti con uno sconto massimo del 15%.
Si tratta dell’ennesima norma che limita la libertà economica, attraverso un controllo dei prezzi.
Piccoli e medi editori e librerie “indipendenti” soddisfatti (anche se per alcuni si è fatto ancora troppo poco: avrebbero preferito una regolamentazione più stringente!) e tutti gli altri pronti ad adeguarsi: i lettori a dover spendere di più per comprare un libro, le librerie delle catene e soprattutto quelle on-line a non poter più vendere libri con gli sconti che erano solite praticare (sulle novità lo sconto poteva arrivare fino al 35%). (…)
Come si incentiva allora la lettura e l’acquisto di libri?
Come scrive Pietro Citati: “Il principale rimedio è la diminuzione del prezzo dei libri. Molte case editrici ricorrevano, negli anni passati, a un sistema di vendite scontate (del 20 o 30 per cento) in alcuni mesi dell’anno, specialmente ottobre, novembre, dicembre. La cosa mi sembra perfettamente legittima. Non vedo perché una casa automobilistica possa abbassare, per qualche mese, i prezzi delle vetture, e una casa editrice non possa diminuire quelli dei libri.”
La legge consente all’editore di stabilire il prezzo di copertina del libro, ma regolamenta le campagne promozionali degli editori.
(…) Pertanto, non possiamo che concordare con Citati quando sostiene l’abolizione di questa legge. In tal modo verrebbero liberalizzate le campagne promozionali degli editori e le librerie (on-line e non) potrebbero applicare qualsiasi sconto sui libri in vendita. Si venderebbero più libri e si avrebbero più lettori.
Nel luglio scorso, ci attivammo per contrastare la legge Levi. Tale legge, attualmente in vigore, disciplina la scontistica e regolamenta le promozioni.
In sostanza, le novità e la gran parte dei libri in commercio possono essere venduti con uno sconto massimo del 15%.
Si tratta dell’ennesima norma che limita la libertà economica, attraverso un controllo dei prezzi.
Piccoli e medi editori e librerie “indipendenti” soddisfatti (anche se per alcuni si è fatto ancora troppo poco: avrebbero preferito una regolamentazione più stringente!) e tutti gli altri pronti ad adeguarsi: i lettori a dover spendere di più per comprare un libro, le librerie delle catene e soprattutto quelle on-line a non poter più vendere libri con gli sconti che erano solite praticare (sulle novità lo sconto poteva arrivare fino al 35%). (…)
Come si incentiva allora la lettura e l’acquisto di libri?
Come scrive Pietro Citati: “Il principale rimedio è la diminuzione del prezzo dei libri. Molte case editrici ricorrevano, negli anni passati, a un sistema di vendite scontate (del 20 o 30 per cento) in alcuni mesi dell’anno, specialmente ottobre, novembre, dicembre. La cosa mi sembra perfettamente legittima. Non vedo perché una casa automobilistica possa abbassare, per qualche mese, i prezzi delle vetture, e una casa editrice non possa diminuire quelli dei libri.”
La legge consente all’editore di stabilire il prezzo di copertina del libro, ma regolamenta le campagne promozionali degli editori.
(…) Pertanto, non possiamo che concordare con Citati quando sostiene l’abolizione di questa legge. In tal modo verrebbero liberalizzate le campagne promozionali degli editori e le librerie (on-line e non) potrebbero applicare qualsiasi sconto sui libri in vendita. Si venderebbero più libri e si avrebbero più lettori.
paolo deganutti
14 marzo 2012
Cari amici,
lasciate che come libraio indipendente e come liberale vi fornisca alcune informazioni fondamentali sul mercato del libro che è a PREZZO IMPOSTO.
Premettendo che bisogna arrivare ad una LIBERALIZZAZIONE VERA del mercato del libro, per ottenere prezzi più bassi ed anche una rete di librerie indipendenti che diffondano liberamente cultura e offrano opportunità di lavoro ai giovani, bisogna sapere che:
1) La legge, anche la Levi, dà per intero all’ editore la facoltà di imporre il prezzo di copertina dei libri e di aumentarlo o diminuirlo (…) con una semplice variazione del listino.
2) Le campagne promozionali a Sconto di cui si parla consistono, appunto, in sconti sul prezzo di copertina lasciato INVARIATO dall’ editore che MAI si fa carico dell’ intero sconto proposto che resta per almeno la metà a carico del dettagliante (libraio)
3) Il mercato italiano del libro è l’ unico dove, oltre ad essersi imposto un OLIGOPOLIO di 4 grandi gruppi editoriali che ne rappresentano oltre il 90%.
Questi stessi grandi gruppi CONTROLLANO COMPLETAMENTE TUTTA LA FILERA, DA PRODUZIONE A DISTRIBUZIONE al dettaglio con catene di librerie e siti internet.
4) Le forniture di questo cartello di grandi gruppi avvengono a condizioni estremamente diverse tra catene proprie controllate, Supermercati ecc, e librerie indipendenti. Il margine di utile CONCESSO ad una libreria indipendente è inferiore alla metà di quello degli altri CANALI PRIVELEGIATI.
5) IL PREZZO DI COPERTINA IMPOSTO DAI GRANDI GRUPPI EDITORIALI E’ GONFIATO (…) oggi un libro che costa ai Grandi Gruppi € 1/1,5 viene posto in vendita circa a 17 (o più) mentre in passato sarebbe costato 7/8 euro al pubblico. La leva del prezzo è totalmente in mano ai Grandi Gruppi. Si preferisce avere prezzi bassi tutto l’ anno o campagne sconti per gli allocchi su prezzi “drogati”?
E’ stato rilevato che siti internet offrivano i libri con sconti del 40%: come può una libreria indipendente offrire altrettanto se acquista i libri al 26-27% di sconto con pagamento a breve e solo al 17%(o meno) se di scolastica?
Evidentemente le condizioni di fornitura che rendono questo possibile a Siti Internet, Catene ecc, non sono accordate ai librai indipendenti (…)
La base della libera concorrenza è dare a tutti PARI OPPORTUNITA’: se per lo stesso prodotto, a prezzo imposto dall’ editore, al mio concorrente vengono concessi margini più che doppi dei miei (…) è chiaro che vengo sbattuto arrogantemente fuori mercato se già ci sono, o che vengo strangolato rapidamente se sono un giovane che osa aprire una nuova libreria indipendente non affiliata alle Catene.
Il Gruppo Mondadori produce circa un terzo dei libri italiani ma ha anche la più grande e diffusa catena di librerie, il sito BOL.IT e innumerevoli altre attività in tutti i Media.
Il Gruppo GIUNTI-MESSAGGERIE movimenta il 40% del mercato librario, è il più grande distributore, ha le catene: Giunti al Punto, Melbook, Ubik, joint venture con il Libraccio, ha Siti come IBS:IT e LIBRACCIO:IT ecc
Feltrinelli oltre ad avere la nota omonima catena di librerie ha anche il secondo distributore italiano:PDE.
Einaudi è di Mondadori, Adelphi di Rizzoli, Laterza partecipata da Giunti-Messaggerie….
Ormai la morsa oligopolistica è pressoché totale.
Penso che uno dei fondamenti del liberalismo in economia sia la LOTTA AI MONOPOLI, almeno questa era l’ opinione di Luigi Einaudi, e la LIBERTA’ DI CONCORRENZA E PARI OPPORTUNITA’ per tutti gli attori presenti e futuri del mercato.
E’ per questo che un gruppo di librai indipendenti si appresta a richiedere l’ intervento dell’ ANTITRUST e del Governo su questa situazione per ottenere:
LIBERALIZZAZIONE VERA DEL MERCATO DEL LIBRO
LIBERTA’ DI CONCORRENZA E PARI OPPORTUNITA’
NO AGLI OLIGOPOLI : SEPARAZIONE PROPRIETARIA TRA GRUPPI EDITORIALI, DISTRIBUTORI E CATENE DI LIBRERIE
OPPORTUNITA’ REALE PER I GIOVANI DI APRIRE LIBRERIE INDIPENDENTI IN UN MERCATO DI CONCORRENZA LEALE
ENTRIAMO IN EUROPA CON LE SUE LEGGI: PREZZI FISSI, PREZZI BASSI tutto l’ anno e non solo con campagne marketing fasulle.
Cari amici di Chicago Blog, Oscar Giannino che godi di grande stima e visibilità sui media, ne va della libertà culturale e di impresa in questo paese: ci date una mano in questa battaglia antimonopolistica?
lasciate che come libraio indipendente e come liberale vi fornisca alcune informazioni fondamentali sul mercato del libro che è a PREZZO IMPOSTO.
Premettendo che bisogna arrivare ad una LIBERALIZZAZIONE VERA del mercato del libro, per ottenere prezzi più bassi ed anche una rete di librerie indipendenti che diffondano liberamente cultura e offrano opportunità di lavoro ai giovani, bisogna sapere che:
1) La legge, anche la Levi, dà per intero all’ editore la facoltà di imporre il prezzo di copertina dei libri e di aumentarlo o diminuirlo (…) con una semplice variazione del listino.
2) Le campagne promozionali a Sconto di cui si parla consistono, appunto, in sconti sul prezzo di copertina lasciato INVARIATO dall’ editore che MAI si fa carico dell’ intero sconto proposto che resta per almeno la metà a carico del dettagliante (libraio)
3) Il mercato italiano del libro è l’ unico dove, oltre ad essersi imposto un OLIGOPOLIO di 4 grandi gruppi editoriali che ne rappresentano oltre il 90%.
Questi stessi grandi gruppi CONTROLLANO COMPLETAMENTE TUTTA LA FILERA, DA PRODUZIONE A DISTRIBUZIONE al dettaglio con catene di librerie e siti internet.
4) Le forniture di questo cartello di grandi gruppi avvengono a condizioni estremamente diverse tra catene proprie controllate, Supermercati ecc, e librerie indipendenti. Il margine di utile CONCESSO ad una libreria indipendente è inferiore alla metà di quello degli altri CANALI PRIVELEGIATI.
5) IL PREZZO DI COPERTINA IMPOSTO DAI GRANDI GRUPPI EDITORIALI E’ GONFIATO (…) oggi un libro che costa ai Grandi Gruppi € 1/1,5 viene posto in vendita circa a 17 (o più) mentre in passato sarebbe costato 7/8 euro al pubblico. La leva del prezzo è totalmente in mano ai Grandi Gruppi. Si preferisce avere prezzi bassi tutto l’ anno o campagne sconti per gli allocchi su prezzi “drogati”?
E’ stato rilevato che siti internet offrivano i libri con sconti del 40%: come può una libreria indipendente offrire altrettanto se acquista i libri al 26-27% di sconto con pagamento a breve e solo al 17%(o meno) se di scolastica?
Evidentemente le condizioni di fornitura che rendono questo possibile a Siti Internet, Catene ecc, non sono accordate ai librai indipendenti (…)
La base della libera concorrenza è dare a tutti PARI OPPORTUNITA’: se per lo stesso prodotto, a prezzo imposto dall’ editore, al mio concorrente vengono concessi margini più che doppi dei miei (…) è chiaro che vengo sbattuto arrogantemente fuori mercato se già ci sono, o che vengo strangolato rapidamente se sono un giovane che osa aprire una nuova libreria indipendente non affiliata alle Catene.
Il Gruppo Mondadori produce circa un terzo dei libri italiani ma ha anche la più grande e diffusa catena di librerie, il sito BOL.IT e innumerevoli altre attività in tutti i Media.
Il Gruppo GIUNTI-MESSAGGERIE movimenta il 40% del mercato librario, è il più grande distributore, ha le catene: Giunti al Punto, Melbook, Ubik, joint venture con il Libraccio, ha Siti come IBS:IT e LIBRACCIO:IT ecc
Feltrinelli oltre ad avere la nota omonima catena di librerie ha anche il secondo distributore italiano:PDE.
Einaudi è di Mondadori, Adelphi di Rizzoli, Laterza partecipata da Giunti-Messaggerie….
Ormai la morsa oligopolistica è pressoché totale.
Penso che uno dei fondamenti del liberalismo in economia sia la LOTTA AI MONOPOLI, almeno questa era l’ opinione di Luigi Einaudi, e la LIBERTA’ DI CONCORRENZA E PARI OPPORTUNITA’ per tutti gli attori presenti e futuri del mercato.
E’ per questo che un gruppo di librai indipendenti si appresta a richiedere l’ intervento dell’ ANTITRUST e del Governo su questa situazione per ottenere:
LIBERALIZZAZIONE VERA DEL MERCATO DEL LIBRO
LIBERTA’ DI CONCORRENZA E PARI OPPORTUNITA’
NO AGLI OLIGOPOLI : SEPARAZIONE PROPRIETARIA TRA GRUPPI EDITORIALI, DISTRIBUTORI E CATENE DI LIBRERIE
OPPORTUNITA’ REALE PER I GIOVANI DI APRIRE LIBRERIE INDIPENDENTI IN UN MERCATO DI CONCORRENZA LEALE
ENTRIAMO IN EUROPA CON LE SUE LEGGI: PREZZI FISSI, PREZZI BASSI tutto l’ anno e non solo con campagne marketing fasulle.
Cari amici di Chicago Blog, Oscar Giannino che godi di grande stima e visibilità sui media, ne va della libertà culturale e di impresa in questo paese: ci date una mano in questa battaglia antimonopolistica?
Archivi
- Agosto 2018
- Aprile 2018
- Marzo 2018
- Febbraio 2018
- Gennaio 2018
- Dicembre 2017
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Settembre 2017
- Maggio 2017
- Aprile 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Marzo 2016
- Dicembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
Calendario
L | M | M | G | V | S | D |
---|---|---|---|---|---|---|
« Ago | ||||||
1 | ||||||
2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 |
16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 |
23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 | 29 |
30 | 31 |
Nessuno ha niente da dire se un editore vende i suoi libri anche al privato come vuole, gli editori Giuffrè ed Einaudi hanno da sempre delle reti di agenzie che vendono al pubblico SOLO I LIBRI DEL LORO EDITORE. Il problema nasce quando il gruppo editoriale OLIGOPOLISTA oltre a possedere distributori e grossisti controlla anche le Catene di librerie che VENDONO TUTTO e ormai rappresentano il 58% del mercato al dettaglio. Perché? Perché si crea un intreccio perverso di interessi che naturalmente porta ad agire da CARTELLO in cui ciascun gruppo oligopolista è insieme fornitore e cliente prioritario dell’ altro gruppo, con danno gravissimo alla concorrenza.
Esempio: Mondadori ( e marchi controllati Einaudi, Electa, Sperling, Frassinelli ecc) produce un terzo del mercato, la Feltrinelli tramite la sua catena controlla oltre il 20% delle vendite al dettaglio. Dunque la Feltrinelli sarà cliente prioritario e strategico di Mondadori. A sua volta Feltrinelli oltre alle proprie edizioni ( Feltrinelli, Apogeo, Kowalski…) possiede il distributore PDE che distribuisce 500 editori. Perciò Mondadori che controlla diverse catene ( Mondadori store, Mondadri Franchising, Edicolè, Gulliver ecc) sarà cliente prioritario e strategico di Feltrinelli.
Giunti-Messaggerie a sua volta oltre ad essere degli editori GIUNTI e GEMS ( Longanesi, Salani – quello di Harry Potter (!)-, Ponte alle Grazie, Laterza ecc) controlla il principale distributore italiano Messaggerie Libri ( 250 editori distribuiti) e Messaggerie Internazionali (importazione stampa e edizioni estere) e il principale Grossista Fastbook.ma anche le seguenti catene: Giunti al Punto, Melbookstore, Ubik, ha sinergie con Il Libraccio ma controlla anche il sito leader nella vendita di libri italiani IBS.IT. E’ evidente che Giunti-Messaggerie sarà insieme fornitore e cliente strategico per Mondadori e Feltrinelli. Se una catena avrà bisogno di una promozione specifica da un gruppo editoriale basterà fare una telefonata per ottenerla con le modalità più consone, che, di norma, sono opposte agli interessi dei librai indipendenti. Ma c’è di più se io, Giunti-Messaggerie ad es., fornisco 100 euro di libri alla Mondadori per le sue catene ed ho bisogno di 100 euro di libri di Mondadori per le mie catene, la regolazione periodica delle forniture sarà di fatto in COMPENSAZIONE MERCE indipendente dai formalismi commerciali. (…)
E’ evidente che, con il controllo delle catene di librerie e dei distributori, essendo l’ uno miglior cliente e fornitore dell’ altro, gli interessi dei Grandi Gruppi coincidono. Il Libraio Indipendente da un po’ di anni invece non sa mai se si trova di fronte l’ editore, il distributore imparziale o, piuttosto l’ acerrimo concorrente sleale! (…)
Insomma l’ unico modo per avere trasparenza è che le catene e i distributori vengano ceduti a operatori indipendenti. In tutto il mondo è così. Solo in Italia c’è questo groviglio di interessi. Possibile che ci si scandalizzi solo per i monopoli televisivi?
In Inghilterra e USA le catene sono indipendenti. La principale catena inglese Waterstones è stata recentemente acquisita da un miliardario russo che però ha nominato direttore il miglior libraio indipendente inglese che propone un modello di servizio e accoglienza simile a quello delle sue librerie di nicchia: il mercato del libro di carta è ancora strategico nei paesi avanzati e comunque rappresenterà sempre una nicchia importante perché svolge funzioni antropologicamente necessarie. L’ automobile non ha eliminato la bicicletta…La TV non ha eliminato la Radio…
E’ chiaro che in Italia si legge di meno ma le Catene, gli allegati ai giornali, internet, gli sconti selvaggi e fasulli non hanno fatto aumentare la lettura (solo i profitti dell’ Oligopolio e la chiusura degli indipendenti). Una rete diffusa di librerie indipendenti potrebbe fare di più e meglio…
Guardate che la richiesta di aiuto, in particolare a Oscar Giannino, non era retorica e strumentale: ci aiutate, per favore, a far conoscere questa situazione?
E’ vero che ci sono libri con rilegatura meno “elegante” che costano meno; ma mi domando: non volete incentivare la cultura (come si suol dire) facilitando in qualche modo che si incrementi la lettura di libri?….ma almeno non tarpate le ali a chi vuole vendere (i libri sono un mercato come un altro) e a chi vuole leggere!!
Non si capisce perchè a facilitare la vendita con prezzi più bassi non possano essere i grandi gruppi editoriali abbassando il prezzo di copertina che impongono, invece che i dettaglianti erodendo con lo sconto il già basso margine. Possibile che non venga un dubbio sull’ equità del prezzo di copertina se viene effettuata dagli editori dei grandi gruppi una campagna sconto del 25% il giorno stesso della pubblicazione e per le tre settimane successive (in cui si realizza la quasi totalità delle vendite)?!?! (…) E’ come quelli che aumentano i prezzi prima delle svendite! La differenza con gli altri mercati è che il PREZZO E’ IMPOSTO come per i giornali, vi è un OLIGOPOLIO e si tratta di un settore strategico e sensibile trattandosi di informazione e cultura….
Concordo su moltissime delle cose dette da chi, come me, lavora nel settore, e comprendo la logica di chi ragiona unicamente da consumatore.
Per chi da cliente è contrario ad una legge che regoli il settore libro, insisto sul dire che il prezzo del “prodotto industriale libro” nel nostro paese è gonfiato da chi, per poterlo vendere, usa la “leva dello sconto”! Prova ne è che, Newton Compton (e altri), con prezzi di copertina di euri 9,90 riesca a pubblicare oramai sistematicamente libri nuovi e che magari entrano pure in classifica! E insisto col dire che il liberalismo senza regole non funziona sopratutto in un paese come il nostro!
Sono molto grato a Paolo Deganutti per la pazienza e la passione che ha messo nello scrivere un semplice post. La concentrazione nel settore editoriale è altissima, è chiaro che la filiera dovrebbe essere destrutturata per ottenere più concorrenza tra editori anche nel prezzo di copertina. Mi sembra però che non si eliminerebbe la necessità di cancellare la legge Levi: ottenuto un prezzo di copertina adeguato e un mercato più libero, perché togliere agli attori la possibilità di applicare sconti nella percentuale preferita? (…) Detto questo lancio un appello a Giannino: dai, fai una trasmissione su radio24 dedicata al tema libri, prezzi, distribuzione, scontistica.
…e come la mettiamo che da quando è in vigore la legge Levi il prezzo medio dei libri è diminuito? forse i signori “liberisti” non si sono accorti che il prezzo dei libri era gonfiato dall’eccessivo utilizzo delle vendite promozionali?
Un mercato senza regole è il mercato del più forte e, in italia, del più furbo, di quello che ha maggiori “entrature”, ecc. ma non per questo il mercato migliore!
Oggi tocca ai negozi di quartiere, domani ai centri commerciali, dopodomani alle professioni non ce n’è per nessuno!
Nessun paese “civile” consente queste concentrazioni e questi abusi di posizione dominante a maggior ragione nel settore della cultura!
Se proprio dovrò, toglierò i libri dal mio negozio e metterò borsette e scarpette e\o panini … metterò un prezzo gonfiato, poi farò i saldi così saremo tutti più felici e tranquilli!
http://www.chicago-blog.it/2012/03/09/abolire-la-legge-sul-prezzo-dei-libri-lo-dice-anche-pietro-citati/