La crisi in Crimea? In un libro di Clancy

In un thriller uscito in libreria nel dicembre scorso sul mercato americano si parla di un presidente russo, ex capo del KGB (vi ricorda qualcuno?), che vuole annettersi la Crimea prima dell’entrata dell’Ucraina nell’unione europea.
Dopodichè la Russia, spinta dalla brama di riprendersi i territori persi al tempo della dissoluzione dell’impero sovietico, invade l’Ucraina.
Quindi l’attenzione dell’oligarca russo si sposta verso l’Estonia, e lì viene “stoppata” dalla presenza delle truppe statunitensi.
Stiamo parlando di Command Authority, romanzo postumo di Tom Clancy, scomparso nell’ottobre scorso, già autore di numerosi spy thriller che hanno preconizzato eventi poi realmente accaduti, dal più recente “datagate” all’attacco agli Stati Uniti con lo schianto di un aereo suicida sulla Casa Bianca.
Solo fervida fantasia a ispirare l’autore?
In realtà Clancy si è sempre vantato delle numerose e altolocate amicizie coi vertici militari di Washington: i suoi romanzi hanno probabilmente adottato come trama alcuni “war games” prospettati dai servizi segreti americani nelle ipotesi di futuri scenari di crisi internazionale.
A quando la pubblicazione in Italia del bestseller postumo di Clancy?
Alla Rizzoli (editore storico dell’autore) la risposta.
Per il momento vi possiamo solo assicurare che – almeno nella trama del romanzo – la crisi non sfocia in un nuovo conflitto mondiale.
Ci auguriamo che anche per la Crimea la fantasia letteraria anticipi la realtà..