Solo lo 0,5% del mercato nel 2012 per gli eBook scolastici
In 17 Maggio 2013 da redazioneIn un interessante incontro promosso dall’editore Zanichelli al Salone del Libro 2013 di Torino, è stato fatto il punto sullo “stato dell’arte” riguardo all’apertura del mercato eBook nel settore scolastico.
Aldilà degli auspici e degli indirizzi dettati in marzo dall’ex ministro Profumo, è emerso che sono ancora molte le problematiche sul tappeto perché si possa davvero pensare a una prossima digitalizzazione di massa della scuola italiana, soprattutto per quanto riguarda il settore dei testi adozionali.
Molti hanno messo l’accento sul fatto che in una scuola pubblica “impoverita” dai tagli alla spesa pubblica, dove i genitori sono costretti alle collette anche per comprare la carta igienica, siano irrealistiche direttive che pretendono di scaricare ancora una volta sulle famiglie e sugli enti locali il peso di questo cambiamento.
Cambiamento che non segnerà comunque un cambio di passo in questo 2013, dove tutto resterà sostanzialmente immutato.
Riccardo Arcese, per la Zanichelli, ha illustrato i dati in suo possesso che ci dicono almeno tre cose importanti:
– che il mercato degli eBook vale attualmente in Italia appena lo 0,5% del totale, nonostante una regione (la Lombardia) lo scorso anno abbia stanziato una discreta somma di denaro pubblico in questa direzione.
– che i ragazzi e le famiglie acquistano il libro digitale solo se costretti: quando possono scegliere tra le due versioni, la carta predomina in modo schiacciante, probabilmente perché il gap tecnologico delle famiglie rispetto alle nuove tecnologie è ancora molto marcato.
– che comunque anche in altri paesi europei, dove le possibilità di accesso ai nuovi servizi e la “dimestichezza” con gli stessi è più diffusa, i ragazzi continuano a studiare sui libri di carta, mezzo preferito rispetto al digitale.
Questo non vuol dire che questo mercato non si espanderà, e che bisognerà farsi trovare pronti quando la richiesta diventerà “tangibile”.
Per questo Zanichelli ha preso l’iniziativa di riunire attorno a un tavolo i principali gruppi editoriali scolastici italiani per trovare un’intesa che preluda a un accordo tecnico comune, con benefici su costi e chiarezza dell’offerta.
Che, sempre secondo Zanichelli (ed è questa la parte forse più interessante) non dovrà tagliare fuori le librerie, che anzi sono ritenute da Zanichelli ancora di fondamentale importanza per diffusione e commercializzazione del libro.
Se son rose…
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